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“La nostra capacità di amare è il nostro più autentico potere, il nostro più grande potere come esseri umani”~ PMG

 

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August 29, 2009

LE POESIE DI PAUL MICHAEL GLASER

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August, 2009

NON SI TRATTA DI ANDARE VELOCI O LENTI....
 
Non è tanto l'andare veloci o lenti
di tacco o di punta
l'incedere quietamente
o appassionatamente,
 
quanto il cadere
e lasciarsi andare
permettendo al freddo di penetrarti
ai tuoi muscoli di coprirsi di neve.
 
Puoi agitarti,
puoi eccitarti ed urlare
per offuscare quel momento
di cui sto parlando.
 
Quando il ghiaccio agguanta e paralizza
trasforma il calore in polvere blu.
E' il momento che temi di più
la fine del desiderio.
 
Consegnando te stesso all'oblio
diventando neve,
pioggia, vento e luce,
ciò che "va" e ciò che "viene".
 
Un tuffo nell'oceano
è molto più di quanto tu conosca.
 
E' possibile...è possibile...

 

Ascolta il silenzio

Il 16 dicembre 2004, Paul inviò questa poesia col desiderio di condividere con tutti i fans i suoi sentimenti per il periodo festivo. Grazie Paul per la tua continua generosità nello spirito dell’offrire.

 

Ascolta il silenzio ….

  tra i fiocchi di neve

 fra i respiri

  fra i battiti del cuore

 

  Ascolta leco del Silenzio solcare leternit.

Non vuoto. Non un Vuoto. 

E colmo del nostro desiderare
e del nostro appartenere,…

gli uni agli altri,…

uno ad ognuno,…

tutti al tutto

 

E lEterno Tutto di cui tutti siamo una parte….

  

Il Silenzio

   

e il rumore.….

 

 Pmg ‘05

**********

 

La paura

La paura una cosa sorprendente

Ti avvolge con il suo braccio

Soffoca il tuo respiro

Tiene il tuo cuore nel palmo della sua mano

Scuote a morte la tua vita.

~ PMG

 

Poesie del ’72

  

Fiori.

Labbra di petali riflettenti arcobaleni

Da un verde vivo.

Pendono nell’aria

Salutano il sole

Cercando di fluttuare…

 ’72

 

Il sonnellino accorto di un gatto

La lingua leccava il pelo

Selvaggi fruscii di baffi

Morbide lanuginose orecchie

E il gutturale ruggito

di purpurei gorgoglii

in collari di velluto.

 ’72

 

Nel solito volgere del suo tempo

La luna sospirò mentre

rotolava giù nel cielo della notte.

’72

 

Il Lunedì doveva essere “un qualunque giorno”

Cadente ovunque…

In ogni momento…

Fra tutte le mattine e i pomeriggi

e le celesti navigazioni.

’72

 

Mi risveglio in troppe mattine

illuminate in nero

incise nella sabbia

e neanche la grazia

di uno sbadiglio.

 ’72

 

Una radio che parla

scarabocchiando pensieri

impressi in immagini

nel cervello assonnato.

E questa è la vita…

quella che cerchiamo di conoscere

sempre di conservare

anche ripetere uguale a se stessa

e mai, mai deviare.

Soltanto….dov’è la banda?

 ’72

 

Qualche pesante roccia

o masso

pende sul mio tempo

facendomi crescere tortuosamente

schiacciando le dita dei miei piedi

e troppo grande per resistergli.

 ’72

 

 




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Trascrizioni a cura di Pam

Staff multilinguistico: Raffaella, Hilly, Marion